IL PATRIMONIO STORICO-AMBIENTALE
Associazione culturale

SCAVI ARCHEOLOGICI A POGGIO PIETRA BIANCA 2

  Il sito: sintesi grafica delle conoscenze prima degli scavi

 

Il Dipartimento di Studi Storici dell'Università degli Studi di Torino organizza nel 2017 una campagna di scavi archeologici nel sito archeo-minerario di Poggio Pietra Bianca 2 (PB2), in alta val Sessera (comune di Bioglio, provincia di Biella). I lavori si svolgeranno dal 3 al 28 luglio con la direzione scientifica del professor Paolo de Vingo, titolare della cattedra di Archeologia Cristiana e Medievale.
Il Patrimonio Storico-Ambientale collabora alle operazioni insieme con il
Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università degli Studi di Torino, il Département de Géosciences de l’Université de Fribourg (Svizzera), l'Unione Montana dei Comuni del Biellese Orientale ed EZ Real Estate srl di Trivero, proprietaria dei terreni in cui si svolgeranno gli scavi.

I documenti storici, la stratigrafia dei cavi minerari e i dati crono-tecnologici desunti dalle strutture osservabili, tanto all’interno della miniera, quanto all'esterno, sul versante circostante, indicano per il sito Poggio Pietra Bianca 2 tre differenti epoche di funzionamento:
1) – medioevo: opera in questa fase un forno di riduzione diretta; le tracce di estrazione coeve non sono per ora distinguibili da quelle del XVI-XVII secolo o sono state obliterate nelle fasi successive;
2) – XVI-XVII secolo: l'estrazione avviene mediante abbattimento a fuoco; il forno di riduzione coevo non è ancora stato individuato;
3) – 1784-1804: l'estrazione avviene mediante abbattimento a polvere pirica; il minerale viene trattato completamente nell'installazione siderurgica di Rondolere.

Gli scavi sono rivolti in primo luogo a localizzare e portare in luce il forno di riduzione diretta, di cui sono stati per ora riconosciuti solo alcuni resti frammentari. Data la natura della struttura, il quasi certo ritrovamento di carboni di legna in posto ne permetterà la datazione radiocarbonica. Le strutture rivenute, se possibile, saranno inserite nel programma di valorizzazione che già interessa la vicina area archeo-metallurgica di
Rondolere.
In secondo luogo, dalle ripiene arcaiche della miniera sotterranea saranno recuperati carboni di legna da sottoporre anche in questo caso a datazione radiocarbonica, allo scopo di stabilire se il cantiere di abbattimento a fuoco sia interamente proto-moderno (XVI-XVII secolo) o in parte medievale.
Infine, nella trincea a cielo aperto soprastante la miniera sotterranea sarà effettuato uno scavo di disostruzione, volto ad agevolare l’accesso a una camera di abbattimento sotterranea non comunicante con il reticolo principale.
I reperti mobili recuperati saranno sottoposti a pulizia, inventario e consolidamento e/o restauro, con particolare riguardo a quelli di interesse archeo-siderurgico (minerali arricchiti, scorie e altri residui, semilavorati ferrosi, lapidei termoalterati, eventuali fondenti). Essi potranno in seguito essere parzialmente esposti al
Museo del Territorio Biellese, dove già esiste una vetrina dedicata al sito archeo-siderurgico di Rondolere.
Nel loro insieme, gli interventi previsti permetteranno di precisare la sequenza stratigrafica complessiva del sito, dirimendo diversi dei problemi di attribuzione tra fase protomoderna e fase medievale non risolvibili né su basi tecnologiche, né su basi documentarie.
Si completerà così in senso diacronico la conoscenza del ciclo produttivo ferro-acciaio, ampliando e approfondendo quanto emerso dalle indagini precedenti. Partendo dal quadro già sufficientemente preciso, ma cronologicamente limitato, offerto dall'
alto forno e dal forno di affinazione di Rondolere per la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, sarà possibile ricostruire l’evoluzione delle tecniche di riduzione medievali e proto-moderne adottate in una medesima località e per un medesimo minerale, giungendo alla definizione di una scuola tecnologica locale.
Si completerà anche la valorizzazione storico-ambientale del sito, che, già inserito in un
itinerario di visita dotato di pannelli didattici, potrà facilmente essere integrato nella già esistente area archeo-siderurgica di Rondolere, da cui dista pochi minuti di cammino, arricchendo, tanto dal punto di vista della cronologia, quanto da quello della scienza della tecnica, l’offerta turistico-culturale e didattica delle guide escursionistiche ambientali abilitate già operanti in alta val Sessera.


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